Parigi, again.
Varco su quattro ruote le porte del meravigliosamente verde Domaine national de Saint-Cloud chiedendomi se il festival perfetto esista davvero.
Proseguo scollinando frettolosamente - ho davvero esagerato col ritardo - alla disperata ricerca di qualcuno che validi il mio biglietto (c’è da capirli, chi mai approda alle 22 nella giornata di apertura di un festival? Io, che arrivo in macchina fin qui dall’Italia).
Perdo, ahimè, le esibizioni di Band of Horses, Foals, Kooks, Black Rebel Motorcycle Club, invero anche di Skunk Anansie e Cypress Hill, ma di questi ultimi non sentirò la mancanza. Oltre al freddo pungente mi accolgono i Blink-182 con What’s my age again e subito torno sedicente sedicenne. Di lì a poco esplode anche il set del canadese DeadMau5, che dall’alto del palco col suo capoccione da topo sorprende piacevolmente e fa muovere i culi. E’ poi la volta degli Underworld: un mare sconfinato di gente che si agita entusiasta come Mr. Hyde sul palco, assorbiti in un vortice di colori, luci e suoni. Coinvolgono come sempre le note di Cowgirl, al punto che tra un everything everything ed un saltello mi si blocca la schiena. I tre britannici continuano a regalare un concerto coi fiocchi snocciolando, tra le altre, Scribble, King of Snake, Downpipe e la nuovissima Bird. La serata volge al termine, mi godo Born Slippy dolorante e seduta sul prato, circondata dagli sguardi attoniti e carichi di disapprovazione dei bambini intorno a me che nonostante l’ora tarda ed il volume alto resistono fieri, in piedi e saltellanti vicino alle loro mamme. Alla faccia mia.
anche se non hai visto (o quasi) una mazza, questo Day 1 Report ci è piaciuto assai
RispondiEliminasperiamo di bissare il successo col day2 allora ;-)
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