Vi sarà capitato di essere fermati per strada, no? Magari da stranieri in terra straniera, per sentirvi poi sottoporre sistematicamente le più disparate richieste di indicazioni. Non lo si può negare: tutto ciò solletica l’ego, ci rende fieri del non sembrare semplici turisti, dell’apparire magicamente autoctoni. Ma… A volte, mormorare un non siamo di qui ha un qualcosa di stranamente catartico. Smarcarsi da domande scomode, svicolarsi da richieste di informazioni troppo complicate. Ci si dipinge sulle labbra un sorriso tra l’imbarazzato e il sollevato e si continua per la propria strada. Cammina cammina, ci si imbatte in un balcone coperto d’edera, disegnato in bianco e nero da Alessandro Baronciani: è In ogni momento, cinque tracce cariche di poesia, suoni pieni e zeta romagnole. Ed è proprio la title-track ad aprire le danze, coi suoni sporchi, pieni di distorsioni e riverberi che calzano a pennello col testo tormentato e disilluso. Prima o poi parte con la batteria in quattro quarti, semplice, ma efficace e colpisce con un ritornello da hit, per poi lanciarsi in controtempi e battute dispari, con richiami prettamente prog. All’intenso strumentale Mancante segue Non siamo di qui, già titolo del precedente lavoro dei Cosmetic, pezzo dall’atmosfera dreamy e dalle melodie malinconiche. Muri di suono, riff di chitarre e tanto delay ci accompagnano fino alla fine del disco che si chiude con Thomas, basso persistente e armonici acidi, un po’ U2 e un po’ Verdena. L’EP è in free download su latempesta.org, datevi una mossa.
(da http://www.vitaminic.it/2011/01/cosmetic-in-ogni-momento-ep-la-tempesta/ )
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